Ticino
“Abbiamo dormito poco, ma tanta solidarietà”
Lara Sargenti
3 anni fa
Fausto Domenighetti, ex sindaco di Indemini, racconta dell’evacuazione del paese dovuto all’incendio che sta interessando il Monte Gambargono: “Ho ricevuto centinaia di telefonate”

Fausto Domenighetti, ex sindaco di Indemini, è stato uno degli ultimi ieri sera a lasciare il paese, evacuato a causa dell’incendio che sta interessando il Monte Gambarogno. Insieme alla moglie, ha dovuto lasciare la sua abitazione e scendere dalla montagna. Una misura precauzionale decisa dalle autorità a causa del forte fumo sprigionatosi dalle fiamme. “Abbiamo dormito poco”, ci racconta, dopo una notte concitata. “La nostra casa è una delle prime in paese, rimaniamo un po’ sulle spine”. La speranza è quella di rientrare al più presto, ma ancora non sa quando questo potrà avvenire. “Tutto dipende dal vento, speriamo possa avvenire domani o mercoledì”.

Un paesino di venti anime
Nel paese, in inverno, vivono circa 22 persone, ma durante il weekend si popola di qualche visitatore che ha lì la casa di vacanza, mentre in estate arrivano i turisti. Come ex sindaco, Domenighetti è stato un riferimento importante per portare avanti il piano di evacuazione. “Ieri sera, insieme alla polizia, abbiamo fatto la lista delle persone che si trovavano in paese. Oltre ai residenti, c’era anche qualche turista, attirato dal bel tempo a Sud delle Alpi. In totale sono state sfollate una trentina di persone. Qualcuno ha già deciso di rientrare ieri sera in Svizzera interna. Chi non ha trovato un alloggio alternativo, è stato collocato presso la protezione civile a Cadepezzo. L’organizzazione è andata abbastanza per le lunghe, anche per capire chi avesse i mezzi per spostarsi. Alla fine è venuto un furgoncino della Polizia per il trasporto”. Domenighetti è stato tra gli ultimi a partire, verso l’una di notte.

Tanta solidarietà
Molte le persone che in queste ore hanno cercato di raggiungerlo: chi per sapere come stava, chi voleva essere aggiornato sull’avanzamento dell’incendio, chi invece voleva avere informazioni sulla sua casa di vacanza. “Avrò ricevuto un centinaio di telefonate, sia dal Ticino che dalla Svizzera interna”, racconta ancora Domenighetti. “C’è tanta solidarietà, anche da parte delle autorità che stanno facendo di tutto per fermare il rogo”.

Quell’incendio nel 1981
Non è la prima volta che il Monte Gambarogno è interessato dalle fiamme. Domenighetti ricorda ancora il rogo scoppiato nel 1981, che aveva dapprima interessato il versante italiano, in zona Forcora, per poi estendersi in Svizzera. “Anche allora era bel tempo e secco. Una grigliata aveva scatenato le fiamme e grazie al vento avevano raggiunto l’oratorio di Sant’Anna, poco sotto la cresta. Per settimane si è lottato contro il fuoco”, ricorda l’ex sindaco. Al contrario di allora, oggi le condizioni sono diverse. “Ricordo che erano bruciati i pali ed eravamo rimasti senza telefono. Oggi invece i telefonini ce li abbiamo ancora, così come internet. Le condizioni, insomma, sono un po’ cambiate, così come i mezzi in dotazione per domare l’incendio”.

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